Pellegrini di speranza sulla via della pace

Il primo Febbraio ci siamo ritrovati al centro congressi Pineta Palace in circa 300 consacrati provenienti da 62 Paesi.
Da subito volti diversi, provenienze diverse, qualcuno spaesato, ma subito pronti per sedersi e condividere; sui tavoli troviamo i nostri nomi e la provenienza: i titoli e i ruoli sono caduti, tutti perfettamente sorelle e fratelli in ascolto.
Parliamo delle nostre gioie e delle fatiche nel testimoniare la speranza nelle nostre comunità, nei nostri contesti ecclesiali e nelle nostre realtà socio-politiche e lo facciamo come se fossimo amici e confidenti da sempre.
La preghiera che prepara all’ascolto profondo scandisce i nostri interventi.

Il 02 Febbraio, festa della vita consacrata, della nostra vita, l’incontro con papa Francesco nella celebrazione eucaristica. Sentiamo vibrare nei nostri cuori le sue parole che ci invitano con forza ad imparare la pazienza nell’attesa, a non trascurar la vita interiore per non diventare persone amare, a non adeguarci allo spirito del mondo, ma a vivere, come diceva Simone Weil “a desiderare Dio e a rinunciare a tutto” e a fare spazio al Bambino Gesù.
Poi il giorno del cammino per concretizzare anche in questa forma il nostro essere pellegrini; visitiamo luoghi dove troviamo testimoniata la perseveranza nella chiesa di santa Prassede; la confidenza di Maria nella basilica di Santa Maria Maggiore; il dono della croce come atto supremo di amore alla Scala Santa e nella Chiesa di Santa Croce in Gerusalemme; il coraggio del martirio alle catacombe di san Sebastiano. Anche qui preghiera e ascolto di testimonianze di fratelli e sorelle di diversi contesti.

Domenica 04 Febbraio terminiamo i nostri giorni insieme in san Pietro, all’altare della Cattedra ascoltando la Parola e spezzando il pane come comunità che vuole essere testimone di questa speranza che viene da Gesù, fedele alla vocazione ricevuta.
Accolti nell’aula sinodale facciamo memoria di quanto vissuto non solo nelle parole condivise, ma, soprattutto, nei saluti, nei sorrisi e nelle amicizie nate.
Arriva il momento del mandato nelle parole del Card. Joao, pellegrino di speranza che ha condiviso con noi ogni giornata, così come sr Simona Brambilla, la dottoressa Daniela Leggio e tutto il Dicastero:

“… La vostra fede non si riduca ad un’adesione intellettuale o ad un insieme di pratiche … il Vangelo faccia ardere il vostro cuore … la vostra carità sia aliena da ogni ipocrisia … la vostra vita consacrata a Dio diventi per tutti segno di speranza, profezia del Regno, dono di pace … vi sia guida e compagna colei che è stella di speranza, la Beata Vergine Maria, Madre del Vangelo vivente”.

E così sia

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